casa energicamente efficiente

Gli Italiani vogliono una casa efficiente dal punto di vista energetico.

Gli Italiani vogliono una casa energicamente efficiente.

È quanto risulta da un sondaggio, realizzato da YouGov per l’European Climate Foundation.

Il sondaggio è stato condotto in Italia, Repubblica Ceca, Germania e Spagna, e sono state intervistate le persone che intendono affittare o acquistare un immobile nei prossimi 5 anni.

I dati mostrano che «Gli italiani apprezzano molto le case efficienti dal punto di vista energetico, perché tagliano le bollette e sono migliori per l’ambiente. Inoltre, sia gli affittuari che i proprietari di case sono d’accordo sulla necessità di una regolamentazione volta a ridurre l’impatto degli edifici sul cambiamento climatico».

La Direttiva UE

Questa richiesta è in linea con la Direttiva Ue sull’efficienza energetica degli edifici  introduce nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello dell’Ue.

La Commissione europea ha presentato a Bruxelles il 15 dicembre 2021 le proposte legislative dedicate all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata. L’obiettivo è di ridurre drasticamente le emissioni nocive del riscaldamento che sono particolarmente inquinanti. Il pacchetto fa parte della politica ambientale “Fit for 55” che punta alla riduzione della CO₂ del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990.

In base alla Direttiva è necessario riqualificare entro il 2033 gli edifici che con i maggiori consumi energetici, e a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, cioè consumare poca energia ed essere alimentati da fonti rinnovabili.

Con questa decisione sarà escluso ogni incentivo per le caldaie a gas dal 2027 ed entro il 2040 combustibili fossili non devono più essere utilizzati nel riscaldamento. Il Parlamento europeo e i governi nazionali dell’Ue inizieranno presto i negoziati sul testo prima che diventi legge.

I risultati del sondaggio YouGov per l’European Climate Foundation per l’Italia

Il 95% degli intervistati ha detto che per loro è importante comprare o affittare una proprietà che sia efficiente dal punto di vista energetico.

L’89% delle persone che hanno risposto al sondaggio dichiara che l’efficienza energetica è uno degli elementi di valutazione più importanti per l’acquisto o l’affitto di una casa. Gli interpellati che attribuiscono importanza al fatto di avere una casa ad alta efficienza energetica considerano che le abitazioni a basso consumo di energia è un vantaggio per l’ambiente (44%) e riduce i costo dell’energia  (43%).

L’85% degli intervistati è favorevole a una politica che richieda che tutte le nuove abitazioni siano ad alta efficienza energetica e con sistemi di riscaldamento puliti (cioè non alimentati da combustibili fossili o biomasse non sostenibili).

La classe energetica di appartenenza dell’immobile diventa quindi un elemento importante per la scelta dell’abitazione, sia un affitto che in vendita.

Le classi energetiche

In Italia le classi energetiche individuate per gli edifici sono dieci: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G. La più alta (A4) è anche la più efficiente; la più bassa (G), quella meno efficiente, fa sprecare di più.  Ciascuna categoria è inserita in una fascia di valori di consumo compresa tra un minimo e un massimo e definita in kilowattora per metro quadro, che servono a riscaldare l’ambiente domestico.

Il 54% degli intervistati ha detto che trova poca o nessuna informazione sull’efficienza energetica degli edifici da poter esaminare, e questa è una lacuna che potrebbe rendere rendere più difficile l’accesso ai bonus fiscali

Per i padroni di casa è quindi importante sapere esattamente in che classe energetica si trova la proprietà ed eventualmente apporre miglioramenti per aumentarne l’efficienza.

Gli Attestati di Prestazione Energetica (APE)

L’88% degli intervistati trova molto utile l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), il documento che sintetizza la prestazione energetica di un immobile. L’Attestato andrebbe, quindi, richiesto prima di ogni acquisto o affitto.

L’APE viene elaborata da un tecnico professionista, che valuta i consumi energetici di un’abitazione o di un edificio per mantenere determinate condizioni ambientali al suo interno. Calcolando i kilowatt spesi in un’ora per ogni metro quadro della struttura, e sommandoli ad altre verifiche e dati, si determina l’Ape della casa o dell’edificio.  Il risultato poi farà automaticamente rientrare la struttura all’interno di una determinata categoria.

In caso di nuove costruzioni, vendita, locazioni, annunci immobiliari, secondo le normative italiane, sono previste sanzioni amministrative per chi non produce l’attestato di prestazione energetica obbligatorio (APE). Gli importi delle sanzioni sono variabili tra i 300 ed i 18.000 euro.

APE in Lombardia

In Lombardia i controlli per gli accertamenti di conformità dell’APE sono svolti a campione, le verifiche possono essere di tre tipi: l’accertamento di primo livello che avviene nel momento della compilazione dell’APE e evita l’inserimento di dati non accettabili, l’accertamento documentale che verifica eventuali errori nell’attestato tramite la disanima dei documenti e infine l’accertamento con rilievo in sito che permette di verificare fisicamente la corrispondenza dei dati dichiarati con il reale stato dell’edificio.

In Italia, inoltre, il decreto legislativo 192/2005 prevede, prevede, oltre alle classi energetiche, anche l’introduzione di nuovi standard progettuali per le strutture abitative. L’obiettivo è la riduzione dei consumi e degli sprechi, e  anche delle emissioni di CO2.

Kyoto Club e Lega Ambiente

Il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini ha dichiarato che: “Per centrare gli obiettivi europei di riduzione del 55% in dieci anni, serve puntare sulla decarbonizzazione del sistema energetico italiano anche attraverso la graduale rottamazione dei dispositivi di riscaldamento a metano, gpl e gasolio. E serve farlo al più presto”.

Kyoto Club e Legambiente, con la campagna “Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia “chiedono di accelerare la dismissione graduale delle caldaie fossili e sostengono di seguire l’esempio del Regno Unito, indicando il 2025 come data per vietare l’installazione degli impianti di riscaldamento inquinanti”.

Anche davanti a queste sfide legate alla transizione energetica i professionisti di Santamarta Immobili possono offrire a chi offre il proprio immobile nel mercato un supporto e una guida su come gestire questi aspetti normativi in modo da ottenere il massimo valore dalla proprietà, sia per la vendita che per la locazione.