castello di carte milano

Un castello di carte che non cade mai a Milano

Milano è abituata a vari miracoli, anche a quello di avere un castello di carte gigantesco che nessuna folata di vento può far cadere.

È l’enorme castello di carte che si trova nel giardino di un altro castello, situato tra via Berengario e via Benedetto Brin, a pochissimi passi da City Life.

L’installazione è formata da 45 carte da gioco, grandi quanto le finestre delle case d’epoca, che formano un castello che sembra in equilibrio precario. Proprio come quello che si faceva per gioco durante l’infanzia.

Il giardino è quello del castello Pozzi, un edificio del 1929 costruito dal Cav. Del Lavoro Claudio Tridenti Pozzi che attualmente è anche una galleria d’arte che contiene collezioni private.

Il castello Pozzi

L’originale edificio, che richiama le forme di un castello, venne costruito nel 1929, in una zona allora molto periferica della città, su progetto di uno degli architetti più noti dell’epoca, Livio Cossutti, per conto del Cavaliere del Lavoro Claudio Tridenti Pozzi.

Claudio Tridenti Pozzi fece diventare il suo negozio di abbigliamento maschile di corso Vittorio Emanuele un punto di riferimento per l’aristocrazia italiana e le élite culturali a partire dagli anni ’20 sino a dopo gli anni ’50. Tra i suoi clienti si poteva incontrare il Duca di Aosta e altri membri della casa reale. Il negozio chiuse definitivamente negli anni ’70.

Da Pozzi l’eleganza formale e senza tempo giocava con un tocco di originalità che faceva distinguere i suoi clienti, come le maglie di lana rosa.

Lo stesso D’Annunzio gli scriveva  al Tridenti Pozzi: “Tu mi hai viziato con le maglie di lana rosa”.

Oltre all’eleganza, Tridenti Pizzi avere un’altra passione: l’arte.

Mise insieme una collezione considerevole scambiando maglie, cravatte e altri capi con opere degli artisti più importanti della sua epoca: Messina e Salietti, De Chirico e Carrà, Sironi e Meloni, Sassu e De Pisis, Campigli e Tosi e tanti, tanti altri pittori, piccoli e grandi, italiani e stranieri.

Love Art 4 All

Questo spirito di apprezzamento per la moda e l’arte si manifesta anche nella strana costruzione del Castello di carte che è, in effetti, un’opera d’arte

È un’installazione del 2014, che si chiama “Love Art 4 All”.

Nasce da un connubio che coinvolge Rinaldo Denti, attuale proprietario del Castello Pozzi e presidente dell’omonima sala di esposizione, con due rappresentanti del mondo della moda: Elio Fiorucci e Ottavio Missoni.

Fiorucci e Missoni sono tra gli gli stilisti più influenti del Made in Italy nel mondo e la loro attività segna un’era che vede un affermarsi preponderante del Made in Italy nella moda e che va dagli Sessanta fino agli anni 2000.

Fiorucci lancia collezioni iconiche che attraggono per la prima volta anche un pubblico di adolescenti e giovani.

Il logo con i suoi angeli diventa un simbolo di una moda anticonformista e innovativa. Il suo concetto di moda coinvolge non solo i capi da indossare, anche gli elementi di design, di arte che rendono suoi negozi unici, anticipando le attuali tendenze di decine di anni.

Missoni crea raffinati tessuti dagli originali cromatismi con effetti “fiammati” che ne caratterizzano tutta la produzione e la rendono riconoscibile in tutto il mondo.

Entrambi credono che arte e moda debbano dialogare e influenzarsi reciprocamente.

Nasce così “Love Art 4 All” che si potrebbe anche considerare come una sorta di manifesto della concezione di arte di Fiorucci e Missoni che sono stati tra i più grandi fautori della “democratizzazione” dell’arte. Missoni muore un anno prima della posa dell’installazione e quindi il Castello di carte è anche un grande omaggio allo stilista scomparso.

L’arte per tutti

Attraverso il Castello di carte si materializza l’espressione dell’idea di “arte per tutti”.

L’esperienza di Fiorucci e Missoni dimostra che l’arte risiede ovunque, nelle piccole cose, anche nei giochi dell’infanzia, come quello semplice e ingenuo di costruire un castello di carte.

Un’arte che tutti possono ammirare passeggiando nella zona o scorrendo in auto il grande viale su cui si affaccia il giardino di castello Pozzi.

Di giorno l’installazione, è seminascosta dalla vegetazione del giardino, e non richiama particolarmente l’attenzione, ma dall’imbrunire prende vita attraverso i giochi di luce al neon colorato che evidenziano i disegni geniali e strabilianti dei due stilisti

Le illustrazioni, di sapore un po’ barocco, ricordano quelli delle stoffe di Fiorucci o delle maglie di Missoni, e l’illuminazione, che si riverbera anche sulle pareti dell’edificio retrostante, rende tutto fiabesco e giocoso.

Carte da gioco: cosa significano?

Ma che cosa intendevano esattamente comunicare gli autori con queste carte in equilibrio, quale è il significato?

La risposta è aperta e dipende da chi osserva: ognuno può dare all’opera il significato in base alla propria immaginazione, sensibilità, cultura, e tutto parte da un intreccio di moda, design e arte che ha caratterizzato tutta la produzione dei due stilisti.

Ma esiste un’altra parola che caratterizza il titolo del castello di carte: Love, amore, “Love art 4 all”.

Che l’amore sia come un castello di carte? Sempre in equilibrio fragile, da curare e proteggere? Oppure quel “Love” è una dichiarazione d’amore a un’arte che sia per tutti?

Anche in questo caso l’interpretazione è lasciata alla sensibilità dell’osservatore.

Noi vi consigliamo di fare una passeggiata in zona verso sera e ammirare il gioco di luce e i disegni di questa originale installazione e trovare voi stessi il significato di un castello di carte.

 

Fonti:

«EPOCA» N. 32 – MAGGIO 19ól

www.milanocittastato.it